Rayyane Tabet è nato nel 1983, ad Ashqout, in Libano. L’artista adotta una prospettiva archeologica, scavando alla ricerca di tracce materiali, capaci di rappresentare narrative del passato in modo oggettuale. Le sue opere, prevalentemente scultoree, affrontano spesso argomenti della storia moderna della Repubblica del Libano, attingendo all’esperienza personale e alla memoria.
Steel Rings (2013 – in corso) e Letterheads (1950 – 2013), installazione e raccolta di documenti
Entrambe le opere sono parte della serie: The Shortest Distance Between Two Points
La Trans-Arabian Pipeline (TAPline) fu un’audace operazione commerciale americana: un oleodotto terrestre lungo 1213 km che dal 1950 al 1983 assicurò il trasporto di petrolio dall’Arabia Saudita al Libano attraversando Giordania, Siria e le Alture del Golan. Gli sviluppi socio-politici che in seguito interessarono quelle zone, determinarono lo scioglimento della società e l’oleodotto fu abbandonato. Oggi quest’infrastruttura è l’unica realtà che riesce fisicamente ad attraversare i confini di cinque diversi soggetti politici, in un territorio dove c’è grande attenzione rispetto alle line di confine. Steel Rings è una scultura che replica l’oleodotto attraverso segmenti dalla lunghezza di 10 cm, ma con il medesimo diametro e spessore delle tubature originali, ognuno con un’incisione che segna la distanza dalla fonte e le sue reali coordinate geografiche. Letterheads è invece una serie di documenti cartacei incorniciati trovati negli uffici abbandonati del quartier generale della Trans-Arabian Pipeline di Beirut. Una serie silenziosa di fogli disposti uno accanto all’altro a formare una linea del tempo che descrive l’ascesa e il declino di questa infrastruttura.