Interspecies | 1-4 novembre 2018

Zeng Bho, Pteridophilia, 2016 – ongoing, Video

Interspecies conclude il programma di eventi pubblici di Manifesta 12 Palermo, presentando una linea di ricerca finale, che guarda al futuro incerto del tardo- e post-Antropocene. Gli eventi multimediali e partecipativi di questo ultimo segmento prendono in considerazione le necessità e aspirazioni nuove e diverse di quei soggetti non-umani – gli animali, l’ambiente, le piante, e il regno minerale – che condividono il pianeta con gli uomini e per il cui destino si vanno definendo nuove forme di responsabilità condivisa.

Il Giardino Planetario di Gilles Clément è ancora una volta fonte di ispirazione con la sua visione del pianeta come giardino trans-scalare, in cui la politica si configura come una pratica di cura reciproca tra le varie forme di natura. Nel Ventunesimo secolo, un numero sempre crescente di giardini planetari affronta sfide senza precedenti, sotto l’incombente minaccia di cambiamenti ambientali, sociali e climatici potenzialmente devastanti. Non più un luogo in cui sognare o ambire all’utopica armonia universale immaginata sul finire del ventesimo secolo, ma un campo di battaglia dove sperimentare nuove modalità di coesistenza. Il mondo di oggi richiede all’uomo un livello più alto di consapevolezza e di familiarità con gli altri agenti non-umani abitanti il pianeta, al fine di adattarsi a condizioni incerte ed assicurare la propria stessa sopravvivenza.

Scienziati, attivisti, teorici, artisti e performer sono invitati a discutere insieme di vita e di resistenza nei decenni a venire, in un intrecciarsi di punti di vista che spaziano dall’ecologia e la filosofia alla cultura visiva. Il segmento conclusivo del Manifesta 12 Public Programme intende definire quella che ci si augura sarà l’eredità dell’evento, partendo da Palermo stessa, per sviluppare un modello di ricerca basato su pratiche comuni di cura nel giardino planetario del mondo di domani.

STRUTTURA E LINE-UP

 Interspecies si configura come una costellazione di interventi organizzati nel corso di quattro giorni di programmazione.

Giorno 1:
1 Novembre

Ora: 15.30-17.00
Luogo: Orto Botanico

Multispecies Salon
Interventi, performance e sessioni di lettura organizzati da un gruppo di studenti del MFA di University of the Arts, Zurich (ZHdK) in collaborazione con l’artista Uriel Orlow, dedicati allo storytelling multi-specie nel contesto di Palermo.

Ora: dalle 20.30
Luogo: Teatro Garibaldi

Proiezione di Donna Haraway: Story Telling for Earthy Survival
di Fabrizio Terranova

Giorno 2:
2 Novembre

Ora: 15.00-17.00
Luogo: Dall’Orto Botanico al Foro Italico/Porticciolo Sant’Erasmo

Cucuzze a Mare
Performance di Leone Contini.
La performance è l’atto conclusivo del lavoro di Leone Contini Foreign Farmers. Alla distribuzione di questi semi presso Foreign Farmers all’Orto Botanico seguirà una passeggiata verso la foce dell’Oreto. Da qui verranno lanciate in mare le lagenarie secche, trasformate in vascelli per trasportare una mistura di semi propri e di altre varietà: un patrimonio variegato, straniero e palermitano allo stesso tempo.

Ora: 18.00-20.00
Luogo: Teatro Garibaldi

On and Below the Planetary Garden
Talk con Gilles Clément e Nerea Calvillo Gonzalez, moderato da Andrés Jaque
Una conversazione tra il giardiniere e teorico francese Gilles Clément e la ricercatrice spagnola Nerea Calvillo, per esplorare passato e futuro del Giardino Planetario.

Giorno 3:
3 Novembre

Ora: 10.30-11.30
Luogo: Teatro Garibaldi

Grey, Green, Gold (and Red)
Performance Lecture di Uriel Orlow
La performance lecture di Uriel Orlow esplora i temi e le preoccupazioni del suo progetto Theatrum Botanicum (2015-2018) che guarda al mondo botanico come palcoscenico della storia. Considerando il legame tra mondo umano e vegetale, Grey, Green, Gold (and Red) esplora il ruolo giocato dal giardino curato da Nelson Mandela e i suoi compagni di prigionia su Robben Island durante i suoi 18 anni d’incarcerazione, guardando alle implicazioni della battaglia tra un fiore e uno scoiattolo e al destino di specie aliene in Europa e Sud Africa.

Ora: 11.30-12.30
Luogo: Teatro Garibaldi

Global Means
Artist Talk di Michael Wang
Il lavoro di Michael Wang prende in considerazione i sistemi globali come siti e medium, estendendo l’eredità dei sistemi estetici nel contesto della globalizzazione. Esplorando alcuni lavori recenti, l’artista descriverà le possibilità di realizzazione di gesti significativi nei contesti di cooperazione della vita contemporanea. Wang descriverà i lavori presentati a Manifesta 12 e identificherà le strutture biologiche, tecnologiche, geologiche ed economiche entro i quali questi lavori sono inscritti.

 Ora: 15.00-17.30
Luogo: Orto Botanico

Can Nature Protest? A Programme on Non-Human Political Actions
Un programma pubblico di Aleppo, curato da Daniel Blanga-Gubbay
A cinquant’anni dai moti del 1968, il programma di Aleppo interroga la possibilità di protestare oltre l’antropocentrismo, e invita a una riflessione sulle nozioni di disciplina, controllo e strategia di protesta nel contesto naturale. La natura protesta? Ed è possibile investigarne le strategie così da immaginare un discorso politico che travalichi la divisione tra umano e non umano?

Con una lecture del teorico Emanuele Coccia e contributi performativi degli artisti Isabel Margarita Lewis e Paul Maheke.

Giorno 4:
4 Novembre

Ora: 10.30-13.30
Luogo: Teatro Garibaldi

The Coexistence Assembly
Una tavola rotonda moderata da Andrés Jaque e Chiara Cartuccia
Facendo seguito allo sforzo di mobilitazione del contesto trans-urbano di Palermo attraverso una serie di interventi collaborativi, Manifesta 12 cura un panel di presentazione delle conoscenze estratte da e attraverso questo ecosistema di esperienze specifiche, obiettivi e pratiche condivise. Una sessione orizzontale che coinvolge artisti, collaboratori, attivisti, pubblico, istituzioni, produttori e curatori in un dibattito sui modi d’interazione e le eredità che queste collaborazioni lasciano aperte a contributi futuri, risposte, accumulazione e iterazione.

Ora: dalle 21.00
Luogo: Teatro Garibaldi

Black Med. Chapter III
Listening session a cura di Invernomuto

Prendendo le mosse dall’assunto che Palermo agisca oggi come ‘un arcipelago del globale: non una città globalizzata in sé, piuttosto un incubatore di diverse condizioni del globale’, il programma musicale proposto da Invernomuto si concentra sul concetto di Mediterraneo Nero, come formulato da Alessandra Di Maio.

Ispirandosi alla teoria del Black Atlantic proposta dal teorico Paul Gilroy, che racconta di una cultura che non è specificamente africana, americana, caraibica o britannica, ma tutto questo insieme, Invernomuto propone una ricerca che si concentra sul Mediterraneo e alcune delle traiettorie e direzioni che attraversano quest’area multiforme.