Taus Makhacheva, nata nel 1983, a Mosca, in Russia. Il suo lavoro si concentra immancabilmente sulla storia e le immagini del suo territorio nativo. Impiegando un’ampia gamma di mezzi artistici, principalmente video, installazioni e fotografie, Makhacheva interroga il confine instabile tra similarità e differenza, accettazione e rifiuto, indagando sulle dinamiche attraverso cui la storia passata del suo Paese possa essere reintrodotta nella vita quotidiana come parte della lotta per trovare una nuova identità. Tra le sue esposizioni recenti, la Biennale di Venezia nel 2017, la Biennale di Shanghai nel 2016 e la Biennale di Mosca nel 2015.
Baida, 2017
Installazione video
Baida è il video di una performance sviluppata per la 57° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia (2017) nelle acque del Mar Adriatico, dove una serie di performer apparivano e scomparivano su una barca capovolta, trasportata dal Mar Caspio fino al mare della Laguna di Venezia. Il lavoro si è evoluto a partire dalle molteplici conversazioni che l’artista ha intrattenuto con i pescatori del villaggio di Starii Terek in Daghestan, repubblica della Federazione Russa, che per area e per popolazione è la più grande del Caucaso settentrionale. Un elemento ricorrente nelle loro storie è la paura di cadere in mare e di morire senza che il loro corpo venga più trovato. Una pratica comune tra i pescatori è infatti quella di legarsi alla prua della barca, così, se la barca si dovesse capovolgere facendoli morire in mare, le famiglie potrebbero comunque recuperare il corpo e compiangerlo. Baida è una riflessione sulla natura precaria dell’esistenza umana e sulla lotta per la sopravvivenza contro le schiaccianti forze economiche e naturali.