Teatro Garibaldi
via Teatro Garibaldi 46-56
Il Teatro Garibaldi è il quartier generale di Manifesta 12. Oltre ad essere una della sedi espositive della biennale, ospita il Public e Film Programme di Manifesta 12. Inoltre, all’interno del Teatro si trovano la biglietteria e il bookshop.
Prima dell’apertura della biennale, il Teatro Garibaldi ha ospitato il programma culturale preliminare Aspettando Manifesta 12 (Waiting for Manifesta 12), volto a far conoscere in modo proattivo Manifesta e a condividere idee sul futuro della loro città.
Edificato nel 1861 nei giardini di Palazzo Ajutamicristo, il Teatro Garibaldi sorse per iniziativa del musicista e compositore Pietro Cutrera come edificio effimero, con un carattere quasi provvisorio. Le proporzioni in pianta seguono la ‘regola’ architettonica per i ‘teatri all’italiana’. Dai giornali dell’epoca si apprende che nel 1862 ospitò Garibaldi, che assistette a “Giulietta e Romeo” e pronunciò dal palco n. 10 il noto discorso: ‘O Roma, o morte’.
Dopo un’alternanza di gestioni a conduzione familiare e periodici inframezzi di abbandono e degrado (arrivando a ospitare persino incontri di boxe), nel 1983 il Comune di Palermo acquistò il teatro, riaprendolo come teatro attivo nel 1996 con l’Amleto di Carlo Cecchi. Per circa un decennio, il teatro Garibaldi è stato impegnato, sotto la direzione artistica di Matteo Bavera, in produzioni e co-produzioni con Carlo Cecchi, Emma Dante, Peter Brook e Wim Wenders, il quale ha girato una scena del suo film “Palermo Shooting”.
Nel 2008 sono iniziati i lavori di recupero, ultimati nel 2009. A seguito dell’ennesimo periodo di abbandono, in cui il teatro torna preda di vandalismo, furti e degrado, nel 2012 il Teatro è stato occupato da una sessantina di artisti, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo. Nel 2014 il Teatro è stato affidato per sette mesi a Matteo Bavera. Dal 2017 è il quartier generale di Manifesta 12.
Il Teatro Garibaldi fa parte della sezione City on Stage de Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza e ospita le opere di Giorgio Vasta, Wu Ming, Invernomuto e Chimurenga.