Creative Mediators

Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, Hedwig Fijen, Direttrice di Manifesta e Ippolito Pestellini Laparelli, partner di OMA, sono lieti di annunciare il team dei Creative Mediators della dodicesima edizione di Manifesta che si svolgerà a Palermo nel 2018.

L’Office for Metropolitan Architecture (OMA) è stato invitato da Hedwig Fijen, Direttrice di Manifesta, a interpretare la complessa struttura architettonica e urbanistica della città di Palermo; e investigare il ruolo governativo della città e gli effetti che il turismo, la gentrificazione, l’emigrazione e i cambiamenti climatici, hanno sulle città contemporanee.

Il 1° luglio 2017, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, la Direttrice di Manifesta Hedwig Fijen e il Creative Mediator per Manifesta 12, nonché partner di OMA,  Ippolito Pestellini Laparelli, presentano lo studio su Palermo commissionato da Manifesta 12. Intitolato “Palermo Atlas”, lo studio urbano è il passo iniziale di Manifesta 12, proponendosi sia come progetto per la pianificazione futura di Palermo, che come impianto di ricerca per garantire un impatto a lungo termine sulla città e i suoi cittadini.

Utilizzando l’originale approccio di OMA, “Palermo Atlas” analizza il complesso carattere in continua evoluzione della città attraverso una proposta interdisciplinare – che spazia tra architettura, archeologia, antropologia, ricerca archivistica, storia personale e canali di comunicazione.

I risultati del “Palermo Atlas” saranno tradotti in un fruibile programma biennale da quattro Creative Mediator: l’architetto italiano e partner di OMA Ippolito Pestellini Laparelli, la regista olandese Bregtje van der Haak, l’architetto e studioso spagnolo Andrés Jaque, e la curatrice svizzera d’arte contemporanea Mirjam Varadinis. Questo nuovo modello di biennale, basato su una ricerca collettiva realizzata da un ufficio di urbanistica in collaborazione con un team interdisciplinare di Creative Mediators, funziona come un intervento curatoriale a Palermo. Questo format corrisponde alla modalità con cui un evento come Manifesta intende dar vita a un lascito solido per la città ospitante.

Coniugando discipline diverse e utilizzando una ricerca urbanistica olistica, Manifesta spera di proiettare il proprio impatto oltre il semplice coinvolgimento del pubblico nell’arte contemporanea, mirando a fornire ai cittadini di Palermo strumenti per re-immaginare il futuro della loro città.