Lydia Ourahmane

Lydia Ourahmane, nata nel 1992, a Saïda, in Algeria, vive a Londra e lavora tra il Regno Unito e l’Algeria. La sua pratica artistica coinvolge nuovi media, video, interventi pubblici, lezioni, performance, sculture e oggetti trovati ed esplora la gioventù e le esistenze transitorie, la sorveglianza e le strutture sociali e politiche. Le opere di Lydia Ourahmane sono rivolte alla capacità degli individui di superare le narrazioni storiche in cui sono incorporate, molte delle quali riguardano la storia e il presente dell’Algeria.

The Third Choir (2014)
Installazione

The Third Choir è un’installazione sonora composta da venti barili vuoti di petrolio Naftal, esportati dall’Algeria nel 2014. Ogni barile contiene un telefono cellulare sintonizzato sulla medesima frequenza di un trasmettitore radio FM; i cellulari emettono così simultaneamente lo stesso brano le cui sonorità sono amplificate dai barili. L’opera fa riferimento alle strutture sociali e politiche algerine in relazione agli intenti e all’instabilità sociale che conducono al fenomeno dell’immigrazione clandestina. The Third Choir è stata la prima opera a essere legalmente esportata dall’Algeria dal 1962, anno dell’entrata in vigore delle leggi per la limitazione del trasporto delle opere d’arte dopo la liberazione dell’Algeria dal dominio francese.