Borderless | 15-17 giugno 2018

Borderless Conference at Teatro Garibaldi_Copyright Manifesta_Photo by Cave Studio

Il primo segmento del Public Programme, che prende avvio in concomitanza con l’apertura di Manifesta 12, esamina il concetto di confine, un costrutto intellettuale problematico e datato che deve oggi essere problematizzato e ridiscusso. Prendendo le mosse dal principio di mobilità come diritto dell’uomo, così come affermato dal Sindaco Leoluca Orlando, Borderless guarda a scenari futuri di migrazione esplorando possibili strategie che cittadini, ONG, e teorici possono adottare per dare forma a un mondo futuro senza confini.

Il programma di interventi performativi e di incontri discorsivi affronta temi cruciali nell’ambito della dialettica globale in materia di mobilità internazionale, approfondendo argomenti quali migrazione, status di rifugiato, appartenenza, identità, libertà di movimento e la sua negazione, attraverso prospettive artistiche, teoriche, politiche e di attivismo. Per Manifesta 12, Palermo si configura come uno spazio di ricerca dove testare possibili percorsi presenti e futuri: la città mediterranea, da sempre luogo di incontro e scontro di religioni, miti e culture, diventa un palco su cui relatori, artisti, musicisti e attivisti possono immaginare l’Europa aperta di domani, discutendo le molte sfide del presente.

Manifesta 12 Palermo invita una pluralità di voci internazionali, tra cui artisti, film-maker, studiosi e policymaker a prendere parte a una discussione che coinvolge realtà locali, associazioni e individui attivi sul territorio di Palermo e della Sicilia. Il duplice obbiettivo è analizzare le problematicità che emergono dalla caratterizzazione della mobilità internazionale come problema globale, e individuare modi in cui le migrazioni possano essere non solo accettate ma anche comprese come una vera risorsa, tanto economica quanto culturale.

Venerdì 15.06

Performance
Jelili Atiku, Festino della Terra (Alaraagbo XIII)
Dal Foro Italico ai Quattro Canti, 15.30-17.30

Manifesta 12 Conferenza Borderless 
Teatro Massimo, Piazza Verdi 18.00-19.30
La conferenza si struttura come una riflessione aperta sui confini e il loro superamento attraverso la duplice prospettiva della teoria politica e delle arti.

– Keynote
Manthia Diawara, Professor di Comparative Literature and Cinema presso New York University, dove dirige l’Institute of African American Affairs e il programma di  studi africani
– Rispondenti
Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo.
Awam Amkpa, professore associato di Studi Africani e Analisi Culturale presso il College of Arts and Sciences della New York University
– Moderatrice
Alessandra Di Maio, professoressa associata di Letteratura Inglese e Studi Postcoloniali presso l’Università di Palermo.

Performance
Bintou Wéré, a Sahel Opera (versione ridotta)
Teatro Massimo, Piazza Verdi 20.30-21.15
Prodotta dal Teatro Massimo
Messa in scena dell’opera originale in un nuovo formato, realizzato dal Teatro Massimo e Manifesta 12 in collaborazione con l’olandese Prince Claus Fund, originale produttore dell’opera.

Sabato 16.06

Performances
Matilde Cassani, TUTTO
Quattro Canti, 11.00-12.00
Nora Turato, I’m happy to own my implicit biases (malo mrkva, malo batina)
Oratorio di San Lorenzo, 12.00 – 12.30
Marinella Senatore, Palermo Procession
Da Piazza Santa Chiara al Foro Italico, 17.00-19.00
Masbedo, Videomobile
Archivio di Stato (Cortile della Gancia, 1), 10.00-18.00

Domenica 17.06

Performance
Patricia Kaersenhout, Soul of Salt
Palazzo Forcella De Seta, 10.00-11.00

Borderless al Teatro Garibaldi
Sessione Mattutina, 11.00-13.30

Imagining a Borderless Future?
Una serie di brevi interventi
I partecipanti di Manifesta 12 sono invitati a unirsi, incontrare il pubblico e contribuire a questa serie di brevi interventi presentati al Teatro Garibaldi. Artisti, ricercatori e scrittori guardano al tema dell’abolizione dei confini, l’identità, la rappresentazione, la mobilità e la sua negazione attraverso performance, talk, poesia o video.

– Partecipanti:
Patricia Kaersenhout
Jelili Atiku
Richard Vijgen
Chimurenga (Ntone Edjabe, Stacy Hardy e Moses März)
Peng! Collective
John Gerrard
Toyin Ojih Odutola

Sessione Pomeridiana, 16.00-18.00

Liquid Violence panel curato da Forensic Oceanography
A partire dal 2011, Forensic Oceanography (FO) ha iniziato la sua investigazione critica delle condizioni spaziali e estetiche che hanno trasformato il Mediterraneo in una zona di confine militarizzata, causando la morte di un grande numero di migranti. Facendo da eco all’installazione di FO per M12, questa presentazione disegna un’anatomia politica dei modelli di violenza in atto nella frontiera mediterranea a partire dalle rivolte arabe, fino ad arrivare alla presente linea politica impegnata nel tentativo di isolare il mare ancora una volta, e a tutti i costi.

Presentazione di Forensic Oceanography (Lorenzo Pezzani & Charles Heller)
Rispondenti da Palermo:
Giorgio Sciabica, ricercatore
Marta Bellingreri, giornalista
Richard Brodie, scrittore e attivista
William, attivista e migrante

Sessione Serale, 18.30-21.00

Black Med
Talk e sessioni d’ascolto curate da Invernomuto

Conversazione con:
Alessandra Di Maio, professoressa Letteratura Inglese Università di Palermo
Iain Chambers,  professore Studi Postcoloniali e Culturali del Mediterraneo, Università degli Studi di Napoli l’Orientale

Sessione d’ascolto curata da Invernomuto
Prendendo le mosse dall’assunto che Palermo agisca oggi come ‘un arcipelago del globale: non una città globalizzata in sé, piuttosto un incubatore di diverse condizioni del globale’, il programma musicale proposto da Invernomuto si concentra sul concetto di Mediterraneo Nero, come formulato da Alessandro Di Maio. Ispirandosi alla teoria del Black Atlantic proposta dal teorico britannico Paul Gilroy, che racconta di una cultura che non è specificamente africana, americana, caraibica o britannica, ma tutto questo insieme, Invernomuto propone una ricerca che si concentra sul Mediterraneo e alcune delle traiettorie e direzioni che attraversano quest’area multiforme. Il mare, una volta inteso come entità fluida di supporto nella facilitazione di scambi e sistemi di lavoro condiviso, ora è uno scenario di accesa disputa geopolitica.