Manifesta 12 annuncia titolo e progetto curatoriale

“Il Giardino Planetario. Coltivare La Coesistenza”
Veduta di Palermo, Francesco Lojacono, 1875, Manifesta 12 Palermo Atlas, 2017, Courtesy OMA

I Creative Mediator di Manifesta 12, Bregtje van der Haak, Andrés Jaque, Ippolito Pestellini Laparelli and Mirjam Varadinis, annunciano il progetto curatoriale della dodicesima edizione di Manifesta, la biennale nomade europea che si svolgerà a Palermo dal 16 giugno al 4 novembre 2018. Il concept è rivelato nel corso di una conferenza stampa alla sala Spadolini del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo a Roma, alla presenza del Ministro Dario Franceschini, della direttrice di Manifesta Hedwig Fijen, del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo Andrea Cusumano. Il progetto è stato presentato anche a Palermo nell’ambito di una presentazione pubblica al Cinema De Seta, Cantieri Culturali alla Zisa, il 28 novembre 2017.

Press Conference at MIBACT. Copyright Manifesta. Photo by Roberto Apa.
Presentation at Cinema De Seta. Copyright Manifesta. Photo by CAVE Studio.

Durante le sue undici edizioni, Manifesta, l’unica biennale nomade di arte e cultura contemporanea al mondo, si è sempre distinta per l’impegno politico e sociale, oltre quello volto a produrre un’esperienza artistica sperimentale ed emergente. Da Lubiana nel 2000, Trentino e Südtirol nel 2008 o San Pietroburgo nel 2014 fino a Manifesta 12 Palermo nel 2018 e Manifesta 13 Marsiglia nel 2020, Manifesta ha scelto coerentemente luoghi ospitanti inattesi in grado di riflettere il DNA mutevole dell’Europa e porre l’attenzione sulle questioni chiave e sulle trasformazioni in atto.

Palermo è la città ideale in particolar modo in questo momento storico, consentendo a Manifesta 12 di portare avanti il suo progetto di decodificazione dell’Europa. Da un lato, Manifesta 12 indagherà sulle sfide e i fenomeni contemporanei da una posizione privilegiata come Palermo in quanto hub del Mediterraneo. Dall’altro, cercherà di mobilitare l’energia della città attraverso progetti legati al settore formativo e a quello della mediazione culturale, mettendo a disposizione della città la rete internazionale di Manifesta, affinché i meccanismi virtuosi che prenderanno vita, si protraggano nel tempo oltre la fine della manifestazione, in particolar modo attraverso dei progetti a lungo-termine.

Il progetto curatoriale di Manifesta 12

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Intitolato “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza”, il progetto esplora il significato di “coesistenza” un mondo mosso da reti informative invisibili, interessi privati transnazionali, intelligenza algoritmica, processi ambientali e ineguaglianze che aumentano incessantemente , attraverso la lente unica di Palermo – un crocevia di tre continenti nel cuore del Mediterraneo. In collaborazione con la comunità locale, Manifesta 12 vivrà Palermo come laboratorio per le sfide del nostro tempo e per il delinearsi di possibili risvolti futuri.

Nel corso della storia, Palermo, città di snodo di molteplici flussi migratori, è sempre stata attraversata e modellata dalle differenze e delle contaminazioni. Come si evince dal dipinto di Francesco Lojacono del 1875, “Veduta di Palermo” (oggi parte della collezione della Galleria di Arte Moderna di Palermo), nulla è indigeno. Gli alberi d’ulivo provengono dall’Asia, così come il pioppo tremulo arriva dal Medio Oriente, l’eucalipto dall’Australia, il fico d’India dal Messico, il nespolo dal Giappone.

L’Orto Botanico di Palermo è stato fondato nel 1789 come laboratorio finalizzato alla coltivazione, allo studio e all’integrazione di specie straniere. Ispirandosi a questi concetti e all’Orto Botanico, Manifesta 12 si concentrerà sull’idea di “giardino”, esplorandone la capacità di aggregare le differenze e generare vita da tutti i movimenti e flussi migratori.

I giardini sono luoghi in cui forme diverse di vita si mescolano e si adattano per coesistere. Nel 1997 il botanico francese Gilles Clément teorizza il mondo come un “giardino planetario”, di cui l’umanità ha il compito di essere il giardiniere. Vent’anni dopo la pubblicazione del libro di Clément, la metafora del pianeta come giardino è oggi più che mai attuale, non come spazio definito e controllabile dagli esseri umani, ma come luogo nel quale i “giardinieri” riconoscano la propria dipendenza dalle altre specie, confrontandosi in un comune sforzo di responsabilità, con i cambiamenti climatici, temporali e sociali in corso.

“Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza” ospita quattro sezioni, ognuna si concentrerà su temi chiave del concept: “Garden of Flows”, “Out of Control Room”, “City on Stage” and “Teatro Garibaldi” come quartier generale di Manifesta 12, che in questi mesi propone il programma culturale pre-biennale “Aspettando Manifesta 12”.

Palermo Atlas by OMA 

Il progetto curatoriale di Manifesta 12 è derivato dalla città stessa attraverso una fase preliminare di indagine che ha dato vita allo studio urbano “Palermo Atlas”, a cura dello studio internazionale di architettura OMA. Manifesta ha infatti per la prima volta affidato la ricerca a uno studio di architettura. L’obiettivo è stato quello di ottenere una comprensione più profonda delle strutture sociali, culturali e geografiche di una città così complessa e stratificata, evidenziandone le opportunità esistenti e leggere le trasformazioni contemporanee attraverso “gli occhi” di Palermo.

“Palermo Atlas – spiega l’architetto italiano e partner di OMA Ippolito Pestellini Laparelli – è uno studio sulla città passata e presente, una raccolta di modelli, percezioni, storie e testimonianze raccolte sul terreno e supportate da dati. Da un lato, Palermo è punto di partenza per raccontare la storia del Mediterraneo e dell’Europa in generale; dall’altra è una riflessione sulle caratteristiche specifiche di Palermo. Condotti da artisti e professionisti palermitani, abbiamo camminato per la città, visitando oltre 100 siti che hanno forte rilevanza storica, culturale, civile e sociale. La raccolta di viaggi, storie e incontri ci ha permesso di avvicinarci ai tanti contesti esistenti all’interno di Palermo e di iniziare ad accertarne la complessità. M12 intende collaborare con la città per mobilitare la cittadinanza e lasciare un’eredità duratura”.

Palermo Atlas sarà pubblicato nel 2018 in formato cartaceo ed e-book e farà parte del programma principale di Manifesta 12. Attualmente, può essere visionato al quartier generale di Manifesta 12 a Palermo, il Teatro Garibaldi.

Parcours

Inseriti nel programma ufficiale della biennale, i “Parcours” di Manifesta 12 puntano a coinvolgere il pubblico locale e internazionale a scoprire il patrimonio materiale e immateriale di Palermo. I visitatori avranno la possibilità di godere di un percorso accessibile e percorribile che può essere completato in poche ore o avventurarsi nella città per esplorare alcuni dei progetti in modo molto approfondito, in particolar modo quelli localizzati in quartieri periferici, volti a creare un reale impatto anche dopo la fine della biennale.

“L’organizzazione tematica e geografica di Manifesta 12 sottolineano i Creative Mediator di Manifesta 12 – si intreccia, generando un viaggio attraverso la città, come una sezione attraverso la sua anatomia: dalle aree degradate del centro storico, fino all’utopia fallita della periferia; dalla gloriosa storia dei suoi giardini alla sua costa negletta e tossica”.

Ulteriori dettagli saranno pubblicati nei prossimi mesi con l’evolversi del programma.

Approccio interdisciplinare

Una delle caratteristiche del progetto e di Manifesta 12 in generale è un approccio interdisciplinare. Manifesta 12 è la prima edizione che include un gruppo interdisciplinare di specialisti nel team curatoriale. Bregtje van der Haak è una rinomata giornalista e cineasta olandese; Andrés Jaque è un architetto spagnolo, fondatore dell’Ufficio per l’innovazione politica e visiting professor a Princeton; Ippolito Pestellini Laparelli è un architetto e partner di OMA; Mirjam Varadinis è una curatrice svizzera di arte contemporanea al Kunsthaus di Zurigo.

Questo modello curatoriale è stato necessario per capire come decodificare Palermo in tutte le sue complessità e amplificare le energie della città attraverso metodi innovativi e sperimentali. Ciascuno dei Creative Mediator Manifesta 12 ha utilizzato le rispettive competenze e il proprio background per contribuire al programma biennale. Ciò sarà evidente attraverso la diversità dei progetti di Manifesta 12, che si estenderà oltre l’arte contemporanea: dall’architettura al design dello spazio pubblico, dalla scienza alla geografia, dalla cultura del cibo al cinema, dall’antropologia allo storytelling e molto altro ancora. Ulteriori dettagli sui partecipanti e sui progetti di Manifesta 12 saranno svelati in seguito.

Produzioni e collaborazioni con e per il territorio

L’obiettivo principale di Manifesta 12 è quello di fungere da incubatore per Palermo e mobilitare gruppi locali e professionisti coinvolti nella produzione e in nuove forme di collaborazione. I Creative Mediator scelgono di essere “radicalmente locali nel coinvolgere la città in tutte le sue diverse componenti”, stimolando un intenso dialogo tra i partecipanti di Manifesta 12 e le comunità del territorio. In aggiunta a questo, Manifesta 12 tenterà di collegare l’energia esistente di Palermo con una rete internazionale per contestualizzare i problemi della città su una mappa mentale più ampia.

Alcune di queste collaborazioni hanno già iniziato a prendere forma, come l’accordo con l’Università di Palermo, che includerà lo scambio tra studenti locali e internazionali su progetti di ricerca congiunti e opportunità di apprendimento per gli studenti UNIPA all’interno del quadro Manifesta 12. Per esempio, Manifesta 12 ospita attualmente un progetto di ricerca condiviso con gli studenti della Scuola d’Arte di Utrecht e dell’Università di Palermo. Altri progetti arriveranno da questo co-lab nei prossimi mesi. Imminente, la collaborazione con gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia.

A ottobre, Ippolito Pestellini Laparelli ha avviato “Manifesta 12 Research Studios”, uno studio di ricerca con quattro istituzioni: l’Architectural Association School of Architecture e la Royal College of Arts di Londra, la Delft University of Technology e l’Università degli Studi di Palermo. Nell’arco dei prossimi due semestri, quattro studi internazionali – uno per ognuna delle istituzioni coinvolte – si riuniranno per degli studi su Palermo. Concepita come piattaforma di ricerca in collaborazione con Manifesta 12 e liberamente ispirata a Palermo Atlas (lo studio urbano sviluppato da OMA su commissione di Manifesta 12), il progetto verterà sui temi:

  • Palermo come centro di produzione culturale e la sua relazione con Manifesta sia in quanto istituzione che come evento temporaneo.
  • La natura urbana come modello per lo sviluppo di nuove forme di coesistenza.
  • Istituzioni locali come modelli alternativi di partecipazione politica e civile.
  • Il ruolo del digitale nella pianificazione delle città resilienti.

Il Dipartimento di Educazione di Manifesta 12 ha lanciato lEducation Hub in collaborazione con l’Università di Palermo, l’Accademia di Belle Arti e la compagnia di trasporti locale AMAT. Il progetto è supportato da DGAAP, Direzione Generale Arte e Architettura contemporanea del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Education Hub è una piattaforma itinerante il cui obiettivo primario è quello di coinvolgere in modo diretto nei progetti di Manifesta le diverse comunità dei diversi quartieri di Palermo. Il progetto avrà luogo in un vecchio bus dismesso i cui interni ed esterni saranno interamente trasformati nel corso dell’anno dagli studenti dell’Università di Palermo (Dipartimento di Disegno Industriale) e dell’Accademia di Belle Arti (Dipartimento di Grafica) sotto il coordinamento dello studio di architettura di Madrid ENORME Studio. Education Hub girerà per la città di Palermo per tutta la durata della biennale, facilitando così l’incontro e il dialogo tra Manifesta e le periferie della città ospitante anche attraverso un fitto programma di interventi site-specific, performance, laboratori, incontri, proiezioni, visite guidate alla città, progetti educativi digitali e molto altro ancora.

Per ogni edizione, Manifesta organizza poi uno specifico programma di eventi collaterali in stretta collaborazione con artisti locali, musei e professionisti nel settore culturale. Generalmente, il programma si svolge nello stesso periodo della biennale ma all’interno di un contesto geografico più ampio rispetto alla città ospitante. Diversi operatori locali vengono invitati a presentare i loro progetti che vengono poi valutati da una giuria appositamente nominata. I progetti selezionati riceveranno pieno supporto nella comunicazione e diffusione attraverso copertura editoriale in tutti i canali ufficiali di Manifesta. Con Manifesta 12, è la prima volta che il programma collaterale della biennale è stato diviso in due parti:

  1. Eventi Collaterali di Manifesta 12: rivolto a istituzioni pubbliche e private, organizzazioni non-profit, e professionisti di Palermo, di Sicilia, d’Italia e di tutto il mondo affinché realizzino a Palermo un progetto collaterale alla biennale
  2. Il programma 5x5x5: rivolto a gallerie nazionali e internazionali, artisti e istituzioni educative o di ricerca affinché realizzino un iconico evento temporaneo attraverso un attivo coinvolgimento della scena dell’arte e delle comunità locali. Maggiori informazioni al sito: m12.manifesta.org/how-to-participate.

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